VI PRESENTO PIZARRA, LA SPLENDIDA FALESIA VICINO AD ARCO
Come sapete da qualche tempo ormai vivo stabilmente ad Arco, in Trentino, in una zona molto frequentata dagli appassionati di arrampicata, sia amatori che professionisti. La bellezza di questi luoghi e la mia curiosità mi portano sempre ad esplorare nuove pareti e ultimamente sto andando spesso in una falesia che si chiama Pizarra, nella piccola frazione di Ceniga, molto vicino ad Arco. Si tratta di un ritorno di fiamma per questa bellissima parete: la prima volta ci ero stato infatti nel 2018, per qualche giorno in inverno, e in quell’occasione ero riuscito a completare un paio di vie: “Riflessi” e “Terra Piatta”. In particolare, Riflessi l’avevo salita al primo tentativo (flash), con i metodi spiegati attentamente da Marco “Kirsch” Erspamer mentre Terra Piatta l’ho liberata io, al terzo giro. La via era stata chiodata da Alessandro Gandolfo e rimane ancora una delle più belle e ripetute della falesia, come anche Riflessi, due vie di 8b+ assolutamente consigliate.
A quasi quattro anni di distanza, ho cominciato a rifrequentare Pizarra anche perché alla mia ragazza Sara piace moltissimo come muro. La sua caratteristica principale è che sembra perfettamente liscio e quindi apparentemente con pochi appigli. In realtà ce ne sono, però sono molto piccoli e nascosti e questo rende difficile interpretare le vie. In questi giorni ho salito quindi alcune vie, al primo tentativo ho completato i “Riflessi del Rosso” (8b/+) e ho provato a vista “Zero Tolleranza”, riuscendoci però al secondo tentativo.
Queste due vie sono abbastanza difficili e quindi le raccomando ai climber un po’ più esperti, ma sempre a Pizarra ce ne sono altre alla portata di tutti che consiglio vivamente. Ad esempio, alcune vie che mi piace fare sono “Happy Days” e “A posto ciò” di grado 6c. Queste possono essere fatte anche come riscaldamento e sono davvero bellissime: se qualcuno scala in questa zona non può perdersele. Sono molto simili, con prese piccole, quindi vanno bene sia per chi è più bravo oppure come obiettivo principale per chi è agli inizi. Consiglio di provarle tutte e due: sono vie di tacche e di dita.
Oltre a queste ci sono salite più difficili, ad esempio il 7a che si chiama “Gitanos”. Un traverso verso sinistra, con uno stile diverso perché ha delle canne, quindi bisogna lavorare più di forza piuttosto che di dita. In questo muro è l’unica via di questo stile, la consiglio ai più esperti. Ancora, aumentando di parecchio la difficoltà, ci sono altre vie 7c e 7c+ che si chiamano rispettivamente “Levantate y pelea” e “Surmenage”. Queste due sono leggermente strapiombanti, non molto lunghe e quindi molto intense. Anche qua è importante la forza delle dita visto che ci sono tacche piccole e gli appoggi per i piedi sono altrettanto piccoli e scivolosi. Infine, le ultime due salite che consiglio sono “Aguantando El Tiron” e “Schizza talon salta pagliaccio”, rispettivamente 8a+ e 8a, davvero difficilissime, intense e tecniche nella prima parte, in cui non basta la forza delle dita ma conta molto anche la posizione dei piedi.
Come vedete, ci sono tantissime vie da poter fare per sbizzarrirsi e trascorrere intere giornate in questa falesia (le vie nominate sono solo una parte), una delle più belle ad Arco, liscia e leggermente strapiombante, che davvero lascia senza fiato. Da qualche giorno la sto esplorando in lungo e in largo in attesa di dedicarmi poi ai prossimi appuntamenti: in particolare la gara di Coppa Europa in programma il 4 e 5 giugno proprio ad Arco. Quindi quale occasione migliore per venire qui, assistere alla gara e poi scalare Pizarra? Vi aspetto!